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Ma per convincervi della sua beata immortalità, permettetemi, o Signori, che alcuni tratti vi accenni della mortal sua vita. Io mi fermerò a considerarlo ne’ tre principali stati o gradi dell’ecclesiastica carriera che ha percorso, di Sacerdote, di Vescovo, e di Supremo Gerarca, e vi farò vedere, che egli fu un Sacerdote agli occhi di Dio veramente grande per la sua scienza, pel suo zelo, e per la sua magnanima umiltà: Sacerdos magnus in diebus suis. Per la solidità della sua scienza fu l’onore del Sacerdozio: Corroboravit templum. Per la dolcezza del suo zelo fu l’edificazione de’ popoli: Curavit gentem. Per il pregio della sua umiltà fu la gloria de’ popoli e della Chiesa: Adeptus est gloriam in conversatione gentis. Ecco il funebre elogio che alla santa memoria dell’Ottimo, del Massimo Pontefice PIO ottavo umilmente consagro. Mi guarderò, o Signori, di far uso di artifiziose parole, e di laudi adulatrici. So d’essere al cospetto del