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Che immerso, indissolubile m’avvolgi!
Ahi come acuti, ahi come al cor mi vanno
1280Gli spasmi, oimè! delle ferite, e insieme
Di mie colpe il rimorso!
coro
 A tal ridotto,
Meraviglia non è, se il cor ti fiede
Doppio dolore.
edipo
 O mio diletto amico,
Fido ancor tu mi sei: tu di me cieco
1285Serbi cura pur anco. Ah! sconosciuto
No, non rimani a me: ben di tua voce
Io riconosco in fra quest’ombre il suono.
coro
Oh feroce coraggio! un sì rio scempio
Come mai di tue luci far potesti?
Qual dio ti spinse?
edipo
1290 Apollo, amici, Apollo
È delle angosce mie, de’ mali miei
Autor verace. Entro quest’occhi io stesso
Vibrato ho i colpi, io misero; ma quale,
Qual pro m’era il veder, se a me di grato
1295Nulla a veder più rimanea, più nulla?
coro
Vero parli pur troppo.
edipo
 Or qual poss’io
Cosa udire o mirar, che mi diletti;
Qual pur anco bramar? Deh! tosto, amici,