edipo
— Or ecco, tutto 1150Svelato è tutto interamente. — O luce,
Ultima volta è ch’io ti veggo: io nato
Di chi nascer fu colpa: io che marito
Mi feci a chi mai non dovea: che morte
Diedi a chi dar non la dovea giammai. coro 1155Oh progenie mortale,
Com’io del nulla estimo
Tutta tua vita eguale!
Qual uom, qual uom felicità possiede,
Se non quanta in se crede? 1160E piomba allor che men l’aspetta all’imo
Sì che, misero Edipo, il tuo mirando,
Il diverso tuo fato,
Mortal! nessuno io nomerò beato.
Però che tu vibrando 1165Ad altissimo segno i dardi tuoi,
Il fior cogliesti d’ogni ben perfetto;
Allor che sterminando
L’ugnicurva fanciulla, in pro di noi
Ti se’ riparo incontro a morte eretto: 1170Onde mio re sei detto,
E tribuita a tua regal possanza
Venne somma onoranza.
Ma se il vero or si dice,
Chi di te più infelice? 1175E chi pari per guai,
E per mar di vicende a te fu mai?
Un porto sol te fu d’accor capace