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Chè già di Lajo obbliansi
Le presagite un dì vicende, e rade
875L’are ad Apollo fumano:
Religion già già vacilla e cade.

GIOCASTA seguita da un'ancella e CORO
giocasta
Prenci di Tebe, io d’avviarmi or penso
Ai templi degli dei, queste recando
Supplici bende, e questi incensi. Edipo
880Spinge tropp’alto il suo dolor, di tutte
Paure in preda. Ei dagli antichi eventi,
Com’uom di senno, i nuovi eventi omai
Non argomenta, e tutto s’abbandona
A chi parla terrori. — Or, poi che nulla
885Pregar non vale o consigliar, con questi
Votivi doni all’ara tua qui presso
Vengo, o Febo Liceo, qualche soccorso
Ad implorar. Tutti atterriti stiamo,
Lui mirando così, come in tempesta
890Disanimato condottier di nave.

UN CORINTIO-GIOCASTA-CORO
corintio
Ospiti miei, saper poss’io la reggia
Ov’è d’Edipo? Anzi, se pur v’è noto,
Ditemi ov’egli or sia.
coro
La reggia è questa,
E dentro ei v’è. De’ figli suoi la madre
È costei che qui vedi.