Dall’eccelsa eminenza
Chi prima alzò fa rovinar d’un tratto
Là donde il piede a risalire è fiacco.
Deh! compia il nume a noi 850L’opra che scampo a ritrovar n’adduce.
Nè di tenerlo poi
Cesserem d’ogni passo auspice e duce. Strofe II
Se di Giustizia impavido
V’ha chi lingua e costumi 855Spiega procaci, ed umile
Sdegna le sedi venerar de’ numi;
Morte il colga affannosa
Con esso lui che a mal guadagno intende,
E a non concessa cosa 860Stolto la destra e scellerato stende.
Chi più vorrà dall’animo
De’ rei desiri allontanar lo strale,
Se ciò s’onora? E cantici
E sacre danze celebrar che vale? Antistrofe II 865Più non fia che il fatidico
Centro dell’orbe, o il tempio
D’Aba e d’Olimpia io visiti,
Se or non fulge del ver chiaro l’esempio.
Deh Giove onnipossente, 870Se re tu sei dell’universo intero,
A ciò l’alta tua mente,
E il tuo deh volgi interminato impero