Nè rimarrò che l’uccisor non trovi 255Del Labdacide sire, inclito germe
Di Polidoro, e del vetusto Cadmo,
E d’Agenore prisco. A chi ritroso
Sarammi in ciò, prego gli dei che biade
Non renda il suol, nè figli la consorte; 260E di questo si strugga, o di più rio
Morbo, se v’ha. Ma in pro di voi, Tebani,
A cui grato è il mio dir, venga adiutrice
Giustizia, e tutti arridan sempre i numi. coro
Poi che orrende minacce a noi pronunzj, 265Dirotti, o re, ch’io non l’uccisi, e ch’io
L’uccisor non ne so. Parmi che a Febo
Promotor dell’inchiesta, anco nomarlo
Spettasse. edipo
È ver; ma l’uom non puote a nulla
Sforzar gli dei. coro
Ciò che opportuno io credo,
Se il concedi, or dirò. edipo 270Franco di’ pure
Tutto che sai. coro
So che di Febo al paro
Tutto scerne Tiresia; onde certezza
Da lui trarne poria chi nel chiedesse. edipo
Nè ciò lento indugiai. Creonte appena