Pagina:Sofocle - Edipo Re.djvu/18

14

Con gl’igniti baleni,
Giove padre, su quello
Scaglia il fulmine tuo. Dall’aurea cocca,
Nume Liceo, tu scocca,
200Certo rimedio ai mali,
Gl’infallibili strali.
Vibri Cintia le faci,
Con che i gioghi Licei va discorrendo:
Ed Evio insiem che d’oro orna la chioma,
205E da Tebe si noma,
Fra lo stuol delle Menadi seguaci,
Teda ardente scotendo,
Insegua e strugga il rio
Fra gli dei tutti abbominato dio.


EDIPO - CORO

edipo
210Tu preghi; e ciò che preghi (ove miei detti
Accor ti piaccia, e porger mano all’opra)
Otterrai, spero, e da cotanti affanni
Sollievo avrai. Stranier son io di Lajo
All’udita vicenda, e poco ir oltre
215Potrei scevro d’indizj: onde, novello
Sendo di Tebe cittadino, a voi
Tutti, o Tebani, in questi accenti io parlo.—
Se alcun tra voi sa di qual mano estinto
Cadde il figlio di Labdaco, verace
220Tutto esponga, io ’l comando. Alcun non tema
Accusar se medesmo: altro soffrirne
Ei non dovrà, che andar di Tebe in bando.