Via que’ supplici rami. A parlamento
Qui si raguni il popolo di Cadmo.
Tentar vo’ tutto. O tornerem felici 145Col favor di quel nume, o cadrem tutti. sacerdote
Figli, sorgiamo. I nostri voti Edipo
Ne promette esaudir. — Febo, che tali
Mandò responsi, apportatore a noi
Di salute e di pace alfin deh venga! coro Strofe 150Voce sacra di Giove, or qual dall’are
Di Delfo insigne all’inclita
Tebe venisti! Io sento
Tutta, o Delio, o Peane, o Salutare,
L’alma in petto tremarmi a tal periglio, 155Te paventando. E quale
O presto o tardo a noi maturi evento?
Deh mel palesa, o figlio
Dell’aurea Speme, Oracolo immortale. Antistrofe
Te Pallade, incremento almo di Giove, 160Primiera invoco, e Cintia
Che onorato possiede
Seggio nel foro, e su la terra move;
E te con elle, saettante Apollo.
Deh! se per voi finita 165La sciagura già fu, che a Tebe diede