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terre di continua contesa tra i re d’Italia e gl’imperatori di Bisanzio: fra i due colossi litiganti nasce, primo in Italia, il libero comune triestino e istriano, contemporaneo circa a quello tridentino. Trento è città libera fino al XIV, come Trieste. Il comune di Venezia s’allea in varie forme di soggezione coi comuni istriani.

Ma, come all’ombra di Bisanzio nasce Venezia e gli altri comuni adriatici, così favorito dagl’imperatori si sviluppa il signore feudale. E sono questi signorotti feudali che con illegittimi patti di successione cedono alla famiglia dei duchi austriaci prima l’Istria interna, poi il Trentino e il Friuli orientale. Venezia, che avrebbe dovuto possedere di diritto queste terre, protesta e ricorre alle armi, continuamente. Ma stretta da ogni parte da nemici, deve rinunciare finalmente nel secolo XV e XVI a questi suoi importantissimi territori di confine. Cosicchè l’Austria è padrona dei nostri valichi orientali.


Epoca napoleonica.

Venezia non contava più: e quando Napoleone scese in Italia essa non seppe che proclamarsi neutrale. Tuttavia, per l’identica ragione e l’identico diritto per cui ora la Germania ha invaso il Belgio, l’Austria invade il territorio veneto fino al Tagliamento dove ha luogo la prima battaglia.

Napoleone vince ed avanza; e minacciando da Leoben Vienna, costringe l’imperatore austriaco alla pace di Campoformio (7 ottobre 1797).