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VII. ACCIDIA





Mesta perchè, così donna, tu vai
E solitaria sempre, e macilente,
Come se fosti dal sepolcro uscita?
Tu de’ fratelli fuggi il caro amplesso,
5E sembri odiar la societade intera,
Del tuo negletto stato la cagione
Che a così tristo evento ti ridusse
A me lo narra, se così t’aggrada.
Quanto misera sono or tu lo vedi
10Nè lume scorgo d’avvenir più lieto
Che al cor ridoni la perduta pace,
Dell’altrui scherno omai, giuoco son fatta,
Che talor aborrir mi fa la vita
Quale strano pensier, tua mente invade;
15Così risposi all’accidiosa donna;