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mai era proibito di pensare alla selvaggia libertà della foresta ed all’amore coi suoi simili!
— Quel ragazzo si farà prete quando io mi farò eremita! — diceva zio Serighe alla signora Zoseppa.
— E perchè no? anche il diavolo si è fatto eremita!
E accadde una cosa, forse preveduta dal vecchio guardiano malizioso: l’indomani, nel pomeriggio, arrivarono Luca e Priamo. Luca aveva una specie di adorazione morbosa per tutte le piccole bestie e veniva per vedere il daino; e Priamo.... perché tornava Priamo? Gavina avrebbe potuto dirlo, e forse anche zio Sorighe, ma il vecchio guardiano pensava a far bollire una caldaia, versandovi dentro cenere e foglie di pesco; e Gavina ostentava di non accorgersi neppure dell’arrivo dei due giovani. Appoggiata alla piccola finestra guardava in alto, e pareva solo preoccupata del viaggio di una nuvola sottile e luminosa come una grande spada d’argento; ma ad un tratto le parve che quella spada fosse sospesa sul suo capo, perchè la signora Zoseppa diceva:
— Luca, lascia quella bestiolina in pace e fa’ una cosa più utile; aiutami a pulire la botte. E tu, Priamo, e tu, Gavina, andate un po’ fuori; andate a cogliere i fichi....
Priamo balzò fuori seguito dal daino, ma si fermò ad attendere Gavina presso zio Sorighe