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domandò Gavina; e sebbene Michela, seduta più in là, nella penombra, con le mani sotto il grembiule, continuasse a tacere ed a fissarla con uno sguardo selvaggio, proseguì: — ne ho molto piacere. Volevo venire prima.... lo dissi anche alla zia Itria.... che credevo anzi di trovar qui, perchè poco fa mi dissero che era andata a visitare un malato....

— Siamo tutti malati, in questo vicinato! — rispose finalmente Michela; e all'improvviso cominciò a ridere, mostrando tutti i suoi denti bianchi e sporgenti, mentre sulle suo guancie, agli angoli della bocca, si disegnavano come due ventagli di minutissime rughe. — Come sei grassa, Gavina! Come hai fatto a ingrassare così? Rassomigli a Luca!

Benché il paragone non la lusingasse troppo, Gavina sorrise.

— Tu invece sei molto magra! Stai poco bene? Non esci mai? Dacché son tornata non ti ho mai veduta in nessun posto.

Michela ridiventò cupa.

— Le donne come me devono nascondersi!

— Ma perchè?

— Lo hai detto tu stessa, due anni prima di oggi!

— Michela!

— .... ed ora senza dubbio sei venuta per ripetermelo! Quante volte non hai sghignazzato, passando per la strada! Tutti hanno sentito: anche Luca tuo fratello.