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ha detto per me, vero? Vero? E sarei io? Capace di tutto?... E voi tutti lo credete?
Si fermò e costrinse la vecchia a fermarsi: e toccava a lei, adesso, fremere di rabbia. Col viso accanto al viso di Paska, stringeva le magre braccia della serva con le sue mani nervose, e pareva volesse afferrarla e buttarla sul paracarri e farla precipitare nella valle, vendicandosi in tal modo di tutte le diffidenze, le calunnie, i dubbi mostruosi che la colpivano.
Un terrore infantile contrasse il viso della vecchia; Gavina comprese che era lei a destarle paura, e come un’ombra le calò intorno. Le parve di diventar cieca. Ricordò che sua madre e Paska l’avevano ritenuta capace di far del male a Luca. Ricordò la diffidenza e la freddezza con cui i suoi parenti l’avevano accolta. Ella tornava a loro trasformata, col cuore pietoso: essi la vedevano come l’avevano sempre conosciuta e temuta, fredda, crudele, «capace di tutto». Ogni sforzo era dunque inutile.
Lasciò Paska e non volle più ascoltare le sue chiacchiere. Le pareva indegno di lei; ma mentre la vecchia riempiva la brocca, ella guardava lo sfondo della valle, e i varchi che pareva s’aprissero fra montagna e montagna verso un paese lontano, e ricordava la sera in cui, per spezzare la catena d’odio che l’avvolgeva, s’era decisa a prender marito. Anche adesso desiderava andarsene, al più presto: aveva ra-