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— In «quella casa!»
— Non capisco! — disse Gavina. — Dimmi tutto, Pà! La mia cameriera, a Roma, mi dice tutto.
Paska era gelosa di questa fantastica cameriera, e un po’ per rabbia, un po’ per non essere a meno di quell’altra, volle parlare.
— Ricordati una cosa. Io ho sempre diffidato di Michela. Ricordati quante questioni abbiamo avuto, lungo questa medesima strada! Tu la volevi per amica: va bene! Ma lei sai cosa fece? Finì col considerarsi come una tua eguale. E quando tu l’hai disprezzata ha cominciato ad odiarti, appunto perchè ha sentito la distanza che vi separava. Poi ella attirò Luca: era una conquista facile! Ella ha detto fra sè: «ah, tu mi disprezzi? Ed io farò parte della tua famiglia!» Ed ella ci riuscirà, Gavina, vedrai che ci riuscirà! Luca ha un verme che gli rode il cervello: è lei. Prima che tu ritornassi, egli era già rassegnato, deciso a non dar a tua madre tanto dolore. Ma dopo il tuo ritorno, Michela è riuscita a stuzzicarlo di nuovo. Gli ha fatto credere che tu sei venuta apposta per inasprire tua madre contro di lui. Gli ha fatto credere che tu vuoi convincer tua madre a diseredarlo. Gli ha fatto credere che tu passi davanti alla sua casa per beffarti di lei e insultarla. E questo è niente, sentimi.... ora la bimba è malata... ebbene....
Paska s’interruppe. Gavina l’ascoltava, sen-