Pagina:Sino al confine.djvu/255


— 249 —


— Gavina, penso a quel che ti risponderebbe tua madre!

— È vero! Direbbe che son pazza! Un pochino lo pensi anche tu, in questo momento. Di’ la verità, su!

— Michela non morrà.... Non dubitare: si conforterà, e forse darà qualche fratellino bruno a questa sorellina bionda....

Gavina capì che egli aveva indovinato il suo pensiero, ma che non lo approvava.

— Dimmi la verità, Francesco! È stravagante, il mio pensiero?

— Ma, certo, per tua madre sarebbe stravagante.

— Mia madre? Ah, no, tu hai capito bene quel che pensavo.

— Tu, insomma, prenderesti la bambina con te?

— Con noi.... se tu, naturalmente, volessi.

Egli tacque un momento. Poi domandò:

— Tu parli sul serio? Non farai come tua madre, che si disperava fin dal primo mese! E se avremo figli?

— Ma tu credi che io pensi come pensava mia madre? Non indovini il mio pensiero? Se tu avessi un bambino, della cui nascita tu fossi in qualche modo responsabile, non lo prenderesti con te? Adesso tu ridi ancora! Ecco! Tu prima mi metti le idee in testa, poi te ne ridi! lo sapevo!

— Come, son io che ti ho messo in testa