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ro, ella vide scintillare una pietruzza verde che pareva riflettesse lo splendore delle stelle; la raccolse e la mise sulla palma della mano: sembrava una lucciola. Era uno smeraldo caduto da un anello. Questa fortuna le parve di buon augurio e finì di rallegrarla. Ma quando rientrò la portinaia le diede una busta gialla, chiusa, dicendole che l’aveva lasciata «quel signore che veniva tutti i giorni» ed ella si sentì battere il cuore: palpò la busta e le parve che dentro ci fosse un giornale. Risalì ansando le scale e accese il lume; ma prima di aprire la busta esitò come uno che ha paura di spalancare una porta dietro la quale forse lo attende un pericolo. Finalmente spiegò il giornale e vide, nella seconda pagina, un rettangolo segnato in rosso. Non s’era ingannata; la notizia era là, fra quei limiti che parevan tracciati col sangue.
«Scoperta macabra. — Oggi alcuni pastori hanno trovato, nella regione detta «Annotta’a bidda», quasi in cima al Monte San Teodoro, un cadavere mezzo divorato dagli avoltoi. È stato identificato: è il cadavere del vecchio guardiano della chiesa di San Teodoro, lo stesso che era stato accusato dell’assassinio del giovane prete Priamo Felix. La morte del vecchio risale a quattro giorni fa, e pare sia dovuta a sincope: il disgraziato soffriva di male cardiaco. Ad ogni modo si esclude l’ipotesi di un delitto».