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ne, fra gli altri il venerando canonico Fellix, da noi interrogato, affermano che deve trattarsi di un delitto. Manderò altri particolari».

— È finita, — disse Gavina a voce alta, e scosse la testa, quasi per ricacciare in fondo al cuore le lagrime che le velavano gli occhi. Mentre ella leggeva il signor Zanche guardava la pendola.

— Avanza sette minuti; mi permette di regolargliela? Conosceva il Felix?

Egli si alzò e regolò la pendola.

— È stato ritrovato fra la neve.... — pensava Gavina; e si accorgeva che fino a quel momento aveva sperato che Priamo fosse ancora vivo. Ma la sua visione non l’aveva ingannata! Ed ora i parenti del disgraziato cercavano pietosamente di salvarne la memoria, coprendo l’odiosa verità con una menzogna, come la neve aveva tentato di coprire la spoglia....

Il signor Zanche sedette di nuovo e riordinò i suoi giornali; poi frugò nelle sue tasche e ne trasse un pacchettino che depose sul tavolinetto.

— Se vuole i giornali posso lasciarglieli. Lei conosceva il Felix? Crede lei che l’abbiano ucciso? Ho sentito dire che era uno scavezzacollo..

— Sì, è stato ucciso! — disse Gavina con forza; ma subito aggiunse: — può darsi che si tratti di suicidio. Egli era un tipo strano.