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landosi del contadino che invece di cacciar via di casa sua figlia la costringeva a nutrirsi bene ed a vivere tranquilla.

— Egli è più misericordioso di Dio!

— E anche del prossimo! — rimbeccò la zia Itria.

— È un filosofo, — aggiunse Francesco.

— Malanno che vi colga, — disse la vecchia a quei maldicenti, — voi non sapete che maneggiar la lingua. Io farò da madrina al nascituro, e se sarà una bambina le farò un bel regalo.

Francesco riferì a Gavina e alle altre donne affaccendate in cucina i discorsi della zia Itria, e la signora Zoseppa corrugò le sopracciglia e disse che veramente il contadino non dava un buon esempio alla popolazione.



Gavina andava e veniva, preoccupata, perchè il tempo minacciava di guastarsi.

— Ho paura del mare.... — diceva a Francesco che le andava continuamente appresso canticchiando con voce stonata i motivi delle opere più celebri adatte alla circostanza.

Avrai di effluvi arabici
Il crine imbalsamato....
Il talamo beato
Ti coprirò di fior....