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Alla stazione, mentre Luca e il canonico Sulis chiacchieravano con la vedova, ella riuscì ad impostare il plico senza esser veduta; e solo dopo essersi liberata da quel peso parve abbandonarsi ad un’inquietudine sempre più crescente. Ma gli altri scusavano il suo turbamento che sembrava naturale in quel momento di attesa.



Dopo il pranzo, al quale erano stati invitati solo pochi parenti, i fidanzati andarono a sedersi accanto al fuoco, in cucina. Paska li lasciò soli, e Francesco si curvò subito a baciare Gavina come ancora non aveva potuto baciarla.

— Devo parlargli della lettera? — ella si domandò.

Ma nonostante la stanchezza del viaggio Francesco era allegro e felice: perchè scegliere quel momento, il primo in cui si trovavano soli, per offuscare la gioia di lui con una confidenza dolorosa?

— Domani... domani... forse... — ella pensò, e riprese a raccontare gli avvenimenti di quegli ultimi giorni.

— Fino a questi ultimi giorni nessuno sapeva del nostro matrimonio. Siccome per le pubblicazioni ci han visto andare al Municipio