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va lo spirito malato. Ma la verità è triste, per chi non è abituato a conoscerla. Ella diventò melanconica e irritabile e prese a deridere Michela, tanto che un giorno questa si mise a piangere gridando:

— Gavina, tu, tu credi alle calunnie! Ebbene per convincerti che la gente s’inganna io ti dirò che mi son decisa a prender marito. Ho un pretendente, un contadino come mio padre. Accetterò la sua domanda.... ma perchè tu sii più sicura di me io ti dirò perchè Priamo viene in casa mia....

— Io? Io non so nulla di te, nè d’altri!

— Non parlare con tanto disprezzo! Tu lo sai, invece, perchè egli viene da me! Viene per parlarmi di te: posso cacciarlo via? Egli piange come un bambino e dice che stando vicino a me gli sembra d’esserti vicino.... posso cacciarlo via?

Gavina sorrise sdegnosa; ma il cuore le batteva per l’angoscia e la paura.

— Egli pensa a me, sempre, sempre! — diceva a sè stessa, e quando in chiesa ascoltava la voce chiara e melodiosa di Priamo un lieve brivido l’assaliva: tra il coro grave e sonnolento dei canonici la voce squillava come una campana d’argento, e pareva venir di lontano, dalla valle fiorita su cui guardavano le invetriate della vecchia cattedrale: e mentre le voci dei canonici narravano di luoghi tenebrosi, ove tutto era dolore e morte, la vocesquil-