Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
90 |
21,4, i pani, quando fossesi esattamente mantenuto lo stesso peso per ciascuno, sarebbero stati 7 per ogni Stajo e 56 per ogni Moggio o Soma nostra da 8 Sestieri: in altri termini, partendo dai nostri più antichi dati di panizzazione, i Panes de Cambio di Milano avrebbero pesato chilogr. 1,878 ciascuno, e ne sarebbero stati fabbricati sei collo Staio milanese, sette col nostro: presso a poco viene alle stesse conclusioni anche il Giulini, attribuendo a ciascuno di quei pani il peso di più che due libbre milanesi (Giulini, Mon.Fonte/commento: Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/256 stor. 1 p. 424), od oltre ad un chilogrammo e mezzo. Che se è molto verisimile che questi pani sieno gli stessi, che quelli in un’epoca posteriore detti coronati (Giulini, 3 p. 474), si comprende quale difficoltà vi dovesse essere nel far cuocere un po’ perfettamente dei pezzi di pasta, che non doveano pesar meno di 2 chilogrammi (ciascun pane di cambio in pasta, secondo il nostro Calmerio, avrebbe dovuto avere il peso di chilogrammi 2,147), se si dovette dare ad essi la forma a corona, la quale, secondo le esperienze di Laffon, soffre nella cottura il calo del 40 per 100 (Selmi, Encicl. chim. 8 p. 670), sicchè ogni pane coronato, ben cotto, avrebbe avuto il peso di chilogram. 1,286. Che se si ammetta, come vedremo (v. sotto Appendice IV), che generalmente a quell’epoca non si giungeva a dare al pane una cottura quale è richiesta dalle odierne esigenze, neppure quando i pani aveano un peso dai grammi 549 ai grammi 137, si scorgerà agevolmente quanto sia difficile, per ammettere che il nostro Modius contenesse 16 Staia, il voler sostenere che si facessero pani, ciascuno dei quali avrebbe pesato in pasta chilogrammi 4,02 e cotto chilogr. 3,52. Si deve adunque senz’altro ammettere che il peso dei pani legati dal chierico Andrea fosse allo incirca di chilogr. 1,750 per ciascuno.
83. Catone de Re rust. 58: Salis unicuique in anno modium satis est; Cicer. de Amicit., 19: Verum illud est, quod dicitur, multos modios salis simul edendos esse ut amicitiae munus expletum sit; Plin. Nat. Hist. 14, 11: congio mellis et salis cyatho.
84. Hist. Patr. Mon. 13 col. 18: Modio vero pensato libras triginta.
85. Hist. Patr. Mon. 13 col. 117.
86. Stat. an. 1204-48, 13 § 43: item ne aliquis homo Civ. vel Virtutis Pergami qui sit revenditor salis vel blave teneat nec