sura vi era sì radicata, che colla introduzione del nuovo Censo si dovettero pubblicare tavole di ragguaglio fra essa e la decimale. La Mera tanto di Clusone, che di Rovetta, rappresenta una superficie di 12, anzichè di 24 Tavole; e viene quindi ad essere la 24ma, anzichè la 12ma parte dello Jugero medievale, e questa particolare divisione, che si mantenne fra i nostri monti, ci lascia supporre, come già osservammo (§ 13), che lo jugero invalso dopo Liutprando, al pari del romano, si dividesse in due metà o quadrati da 12 pertiche lineari per lato, in modo che una di queste metà, divenuta in certe località la maggiore unità di misura dei terreni, desse poi origine alla Mera da 12 Tavole. E che si calcolasse anche a mezzo Jugero, od Actus, lo prova un documento lodigiano del 761 nel quale leggiamo (H. P. M. 13 col. 49 b): item casa in Villa Beca prope Muctia habente iugias numero XX et VIII semis; e tale espressione noi la poniamo a confronto colle seguenti di Livio (6, 16) bina iugera et semisses agri adsignati, di Plinio (Nat. hist. 18, 49 § 2), iustum est — proscindi semissem, iterari assem, e più con quanto scrive Columella (R. R. 5, 1. 26), parlando dello Jugero, pars dimidia p. XIIII CCCC, hoc est semis in quo scripula CXLIIII, precisamente come nella metà del nostro Jugero entravano 144 Tavole. A noi sembra che non si possa attribuire più verisimile origine a questa misura: ci basti notare che la Mera di Rovetta è d’alcun poco superiore a quella di Clusone, perchè il Piede agrimensorio che serve di base a quella è di millimetri 416,15, mentre quello di Clusone è di millimetri 401,09. Se sia soltanto for-