pula dell’Uncia romana. E se consideriamo che in alcune parti del nostro territorio, come vedremo bentosto (§ 14), sopravisse una Pertica di sole 12, invece che di 24 Tavole, la quale deve essersi formata sulla metà dello Jugero, dobbiamo credere, sebbene i documenti nostri non ne facciano una esplicita menzione, che lo Jugero di Liutprando, al pari del romano, si dividesse in due metà, ognuna delle quali, come l’Actus, formava un quadrato esatto di dodici pertiche lineari per lato; la dodicesima parte di questa metà formò la Mera (v. sotto § 14), la quale in origine dovea essere un rettangolo, che aveva l’altezza di una Pertica lineare sopra 12 di lunghezza. Mentre i Romani, per uniformarsi al sistema duodecimale, portarono da 100 a 120 Piedi il lato dell’Actus (Hultsch, Metrol. p. 68), colla riforma di Liutprando anche la canna o pertica lineare fu portata da 10 a 12 Piedi, ma la base del sistema rimase inalterata, e salvi i differenti nomi, noi troviamo in questa riforma ancora lo Jugerum rettangolare di 288 canne o pertiche quadrate, l’Actus sua metà, espresso colla parola Semis, di 144 Pertiche quadrate, l’Uncia o Pertica iugialis sua dodicesima parte, lo Scripulum o Tabula sua 288ma parte. — La Pertica dello Jugero fu adunque in origine una superfice rettangolare della lunghezza di 24 Pertiche lineari sopra una di altezza, e solo dopochè cadde affatto in dissuetudine il calcolare la superfice dei terreni ad jugeri, e la sua Pertica divenne la unità fondamentale delle nostre misure agrarie, questa potè venir considerata come un rettangolo lungo 6 Gittate o Pertiche lineari ed alto quattro (Capra, Architet. civ.