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se (H. P. M. 13 col. 109); ma quello che conferma perfettamente le nostre induzioni è una carta comasca del 907 nella quale troviamo: Sed tales debeant esse ipsas falces pratoricias, ut unaqueque sit longa pedes legitimos duos manualis ad mediocrem hominem, quod sunt duos pedes semisses quatuor (H. P. Mon. 13 col. 731 a). Questo documento toglie ogni dubbio, perchè dimostra che a quest’epoca era talmente invalso il computo per Semisses, che su di essi venivano ragguagliali anche i Piedi: ed infatti due Piedi sono lo stesso che quattro Semisses (quod sunt duos Pedes Semisses quatuor). A Creto sul Trentino il Passo agrimensorio è di 10 Somessi (Malavasi p. 82) e al pari di quello di Condino (Malavasi p. 81), da cui dipende quella terra, corrisponde a Metri 1,85695. Ogni Somesso è quindi di millimetri 185,7; il piede, o suo doppio, avrebbe dovuto essere di millim. 371,4, e il Braccio mercantile di millim. 742,78. Essendo questo stato trovato di millimetri 744,75 ne conferma la origine dal doppio Piede, e insieme indica che la insignificante divergenza non dipende che dal fatto, che una volta stabilite le due misure, esse coesistettero l’una di fianco all’altra, ma insieme indipendentemente l’una dall’altra. E se osserviamo che nell’antico Passus itinerario da cinque piedi doveano per l’appunto entrare dieci Semisses o Semipedes, non possiamo a meno di ricavare dal Passo di Creto da 10 Somessi una luminosa conferma delle nostre induzioni. Se adunque troviamo anche il nostro Passo o Braccio diviso in quattro metà, è forza ammettere che fosse formato da due intieri, e siccome questi intieri non hanno alcun rapporto colle antiche misu-