Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/178

178


antica Pertica lineare, e in pari tempo come unità di misura dei terreni: e ciò può essere avvenuto nel secolo undecimo, quando stabilmente si determinò il valore anche delle misure di capacità, malgrado che il nome di Brachium, come misura da fabbrica, non ci compaia nei nostri documenti che verso la prima metà del secolo decimoterzo. A quel modo che a Modena, prendendo la quinta parte della Pertica agrimensoria si formò il Braccio di quella città (Malavasi, Metrol. Ital. p. 269), così devesi aver fatto anche da noi, e questo non diciamo già per semplice analogia, ma perchè crediamo che, e la tradizione, e i nostri documenti non permettano altra interpretazione più ovvia di questo fatto. In una carta inedita del 1220 troviamo: unam domum — altam de supra terra octo brachia (Pergam. in Bibl. n. 435), e che qui si debba intendere il così detto Braccio da fabbrica, apparirà chiaro quando vedremo il Braccio da panno chiamarsi a quest’epoca con altro nome (v. sotto § 7). La corrispondenza fra il Cavezzo ed il Braccio da fabbrica la troviamo indirettamente indicata nei seguenti documenti. In una sentenza data nel 1237 a favore di quei di Levate, che volevano fortificare le loro abitazioni, si fa obbligo ad essi di cingere anche le abitazioni di proprietà dei Canonici di S. Alessandro con una fossa che sia lunga tre braccia e mezzo ed anche più, ed alta mezzo Cavezzo (Ronchetti, Mem. stor. 4 p. 64). Parrebbe che a tutta ragione qui avremmo potuto attenderci di vedere indicata la larghezza di quella fossa in Piedi, dal momento che anche l’altezza fu prescritta mediante il Cavezzo. Ma è evidente che questa misura colle sue suddivisioni