Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/171


171

sultati (o. c. p. 20). Il Giulini ragguaglia il Piede di Liutprando ad once 8 3/4 del braccio milanese (Memor. stor. 1 p. 207), col che viene ad attribuirgli la lunghezza di Linee parigine 192,3 o millimetri 433,8075. Le differenze che si trovano fra questi diversi valori sono quasi incalcolabili e dimostrano con quanta sicurezza noi dobbiamo accettare il risultato della Commissione del 1801, la quale stabilì il valore del Piede agrimensorio di Milano in millimetri 433,18499 (Istruz. cit. p. 112; Tavole di Ragg. della Rep. Ital. p. 337); valore che concorda perfettamente con quello dato dal Guerrino (Euclide in campagna, p. 100, 102) in Once 8 Punti 9 1/3 del Braccio milanese, o millimetri 435,1850. Ora, il Piede agrimensorio nostro si avvicina talmente al milanese, che possiamo esser certi, che, sebbene nei nostri documenti, per quello che riguarda le misure superficiali dei terreni, non ci siamo mai abbattuti nel nome di Piede di Liutprando, tuttavia ambedue devono avere avuta un’unica ed identica origine. Il Cristiani dà al nostro Piede agrimensorio la lunghezza di Linee parigine 193,3 (o. c. p. 22) o millimetri 436,052, e che di poco siasi discostato dal vero, lo dimostra il Ragguaglio della Commissione del 1801 che gli attribuisce millimetri 437,76718 (Istruz. cit. p. 112; Tavole di Ragguaglio ecc. p. 336).

§ 4. Il Giulini ha accutamenteFonte/commento: Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/256 intravveduta la origine del Piede di Liutprando. Egli scrive (1 p. 207): Siccome ciascuno di questi Piedi equivale ad Once otto e tre quarti del Braccio milanese, così la pertica equivale ad otto braccia ed once nove. Avvertasi però che il mentovato piede non è il comune, perchè il piede comune è qualche cosa