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con tutta probabilità deve intendersi il Piede di Liutprando in tutti quei documenti nei quali è nominato il Pes legiptimus (Hist. Patr. Mon. 13 col. 449, 790; cfr. col. 731 e la Nota a col. 449 dove si è interamente frainteso il brano degli Statuti di Milano). La sopravvivenza del nome di Piede di Liutprando o d’Aliprando attribuito al Piede con cui si misuravano i terreni non è che una riprova di quanto risulta anche dai nostri documenti. Negli Statuti di Milano troviamo stabilito il valore di questo Piede nella seguente ordinanza: Mensura Pedis Liprandi sit, et esse intelligatur de Unciis novem ad Brachium lignaminis (Stat. Med. 2 c. 350, Bergomi 1694): il Mabillon scrive nostra etiam hac tempestate hujus pedis (Liutprandi) mensuram ad agros dimentiendos usui esse in tota Insubria, licet in Tuscia sit abrogata, eamque corrupto vocabulo Aliprandi pedem apud Mediolanenses appellari (Iter ital. litter. p. 175), e lo stesso si trova nei metrologi del secolo passato, pei quali il Piede Aliprando non è che il Piede agrimensorio di Milano (Cristiani, Misur. ant. e mod. p. 20, 23);

§ 2. Dodici di questi Piedi formavano la Pertica o canna colla quale si misuravano i terreni. Lo stesso significato avea la Pertica romana, la quale però era detta anche Decempeda perchè conteneva soli dieci Piedi (Hultsch, Metrol. p. 63 seg.), ed Isidoro così spiega quel nome: Pertica autem a portando dictum quasi portica . omnes enim praecedentes mensurae in corpore sunt, ut palmus pes passus et reliqua: sola pertica portatur (Etymol. in Ser. Metr. 2 p. 107, 12 seg.). Quindi nei documenti dei varii contadi troviamo la seguenti formole: in una vendi-