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sto mutamento avvenne durante il regno di Filippo I. e con tutta probabilità, come lo lasciano supporre i documenti di quel tempo, fra il 1075 ed il 1091 (Vuitry, a. l. c.; Saigey, Métrol. p. 114 seg.): il marco composto di otto once, corrispondeva a grammi 244,7572. Noi non sappiamo per contro quando il marco o la marca da zecca siasi introdotta in Milano; ma se la presunzione storica ci può lasciar ammettere che ciò debba essere avvenuto prima che da noi, non mancano neppure i documenti che confermino una tale supposizione. Nel Liber Consuetudinum Mediolani del 1216, nella tariffa dei dazii su certe merci recate in città, è stabilito il pagamento di 1 imperiale per ogni marcha argenti (c. 32 in H. P. M. 16, 1, col. 957): ma abbiamo anche un documento di gran lunga anteriore, scritto nel 1145, o in quel torno, che ci dimostra che ivi era già in uso il pesare l’argento a marche o marchi da 8 once. Infatti in una lettera scritta da O. cimiliarca al fratello Alberto da Somma, la quale spetta all’archivio dei Canonici di S. Ambrogio in Milano, si legge: duas Marcas argenti in IIII frusta divisas per negotiatorem B de Zurla tibi transmitto. Minimum frustum una uncia; aliud aliquantulum maius duas uncias et dimidiam habet; tercium maius IIII uncias; quartum maius aliis Marcam habet et dimidiam unciam (Hist. P. M. a. l. c. Nota A). Se noi facciamo la somma del peso di questi quattro pezzetti d’argento, rinveniamo esattamente due marchi da otto oncie ciascuno, poichè abbiamo: