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far risaltare l’eccellenza di quella si ponessero a confronto acque al tutto diverse certamente da quelle, che con tanta cura erano state condotte entro la città dai nostri avi, o bisogna supporre che il nostro poeta abbia lasciato libero il freno alla sua fantasia, punto preoccupato delle incongruenze alle quali andava incontro l’entusiastico suo racconto. Queste asserzioni però servono a spiegare chiaramente perchè, circa due secoli dopo, siasi presa l’acqua del Vasine come base delle nostre misure di capacità del vino.
164. Stat. an. 1353, 8 § 11; Stat. an. 1391, 1 § 67, fol. 14 r. ecc.
165. Stat. Datior. fol. 58 v.: quod vinum, acetum vel stalathia intelligatur esse venditum vel vendita ad minutum cum fuerit ad Claudum et Claudinum vel etiam ad maiorem mensuram tenentem usque ad Claudos septem. Le identiche misure servivano adunque pel vino, per l’aceto e per la Stalathia, che non sappiamo che fosse.
166. Stat. an. 1331, 8 § 48 e così tutti i posteriori Statuti.
167. Questo Statuto chiama già Statutum vetus (8 § 34) quello del 1263, sibbene non fosse compilato più di sessant’otto anni innanzi, per cui si vede che anche l’arrecata espressione con molta verisimiglianza non può rimandarci ad una grande distanza di tempo. E si deve ascrivere alla più decisiva ingerenza che la città esercitava sul contado, e non all’essersi soltanto allora introdotte le nuove misure, negli Statuti di Vertova del 1308 è prescritto che il giorno di S. Giovanni si faccia giurare ogni uomo che non comprerà vino se non misurato sulla misura di Bergamo (Rosa, Stat. di Vert. p. 46). Ciò è tanto vero, che solo cinque anni prima era ordinato che non si comprasse biada o vendesse fieno se non alla misura del Comune (Rosa, o. c. p. 45).
168. Se lo Statuto del 1331 avesse tolto questi suoi dati sul peso d’acqua delle nostre misure di capacità da uno Statuto antecedente, p. e. da quello del 1263, non l’avrebbe taciuto, come non lo tace in altre circostanze, p. e. 2 § 52; 8 § 34 ecc.
169. V. le mie Indicaz. sulla Top. di Berg. p. 141. Si aggiunga che nel secolo decimoquinto le verificazioni non si facevano quasi più neppure coll’acqua del Vasine (v. Nota 160), e quest’uso sarà andato prevalendo, malgrado la legislazione tentasse di porvi un argine.