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stema fra noi non va accettato in via assoluta, ma solo come una probabile interpretazione di una espressione, che potrebbe lasciar campo ad altre spiegazioni, ma che, malgrado le molte eccezioni alle quali potrebbe andare soggetta, in mezzo a tanta incertezza ed oscurità più o men bene si presta anche a questa.

119. Lupi 2, 941.

120. Lupi 2, 508, 511, 513 seg., 647 seg., 655, 697 seg., 701 seg., 795 seg. Per Arnolfo le nostre Tavole cronologiche danno l’anno 1096 come l’ultimo del suo episcopato unicamente perchè d’allora il suo nome più non compare nei nostri documenti, quantunque solo nel 1098 venisse esautorato dal Sinodo milanese. Ma questa questione ha pel nostro argomento una importanza affatto secondaria: piuttosto è da avvertire che, onde il testimonio Pietro Bertane si ricordasse di una circostanza di sì lieve entità, qual era il contributo di due Cogna di vino da parte del vescovado alla chiesa di S. Alessandro, bisogna che avesse vissuto per lo meno negli ultimi 15 o 18 anni del vescovado di Ambrogio, sicchè si potrebbe ritenere che già nel 1039 o 1042 fosse in uso la mensura pergamensis, come alla stessa epoca fosse già stabilito il Sextarius pei grani, poichè non v’è una sola ragione che permetta di credere che l’una riforma andasse scompagnata dall’altra.

121. Lupi 2, 1339.

122. Pergam. in Bibl. n. 445.

123. Pergam. in Bibl. n. 481.

124. Tiraboschi, Stor. della Lett. It., 3 p. 340. La guida principale di Papias, per non dire che delle sole misure, è Isidoro, uno degli scrittori più studiati nel medio evo (Bahr, Stor. della letter. rom. § 401): tuttavia non doveangli essere sconosciute altre tavole metrologiche. A cagion d’esempio, Papias ha: Cyatus unciam retinet et tres (meglio sex) scrupulos: pondus X drachmas appendit: a quibusdum dicitur Cafatus (v. Isidor. Etym. in Metr. Script. 2 p. 116, 12; 140, 17); Acetabulum quarta pars Eminae dictum, quod aceti ferat duas uncias et sex scrupulos (Cfr. Isidor. ibid. p. 116, 16; 140, 17). Isidoro però attribuisce all’Acetabulum il peso di 12 dramme, od una oncia e mezza: il peso invece attribuitogli da Papias sarebbe di dramme 18 od once 2 1/4. Galeno infatti (Metr. Script. 1 p. 239, 16) attribuisce un identico peso all’Acetabulum, ma