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bili ed eccellenti; Seguendo il mio talento avrò imitato l’ape, che tra i similissimi fiori quelli sugge ai quali dal vento è portata, e non dalla propria volontà indistintamente di tutti bramosa. Non ostante io mi lusingo che avrò abbondantemente mostrata la verità di quei versi.
E sono per natura d’un ingegno
Tanto sottil, che quel che a far si danno
Passan degli altri le più volte il segno.
Fac. degl'Uberti Dicta mundi lib 3. cap. 9.
Or dunque o mia Patria non sdegnarti se ho tentato una parte de tuoi vanti così debolmente laudare. Ben sò che dalla natura creata regina d’un vasto paese, su placido colle come su tuo trono seduta ti bei delle odorate fragranze che i tuoi frutteti e i tuoi colti campi a tributo t’inviano. Il tuo suolo1 le tombe ad ora ad ora dischiude di enormi viventi, testimoni di età lontanissime che niuno rammenta, e che tu forse vedesti: I tuoi piccioli fiumi escavano gl’avanzi della tua antichità e i monumenti delle eccellenti tue arti alle osservazioni de dotti presentano. I tuoi monti celano i tesori degl’utili metalli e le tue terre per moltiplice virtù agl’usi della vita concorrono fra le tue acque stesse quelle sono che l’arte salutare invoca in soccorso dei fragili corpi mortali. Si tutto in te,
- ↑ Si fa allusione — Alle ossa fossili di alcuni punti del Territorio Aretino — a Montauto e ai Paggi detti rognosi — Agl’idoletti e ai rottami dei celebri vasi Aretini — Alle Terre di Chiani — All’Acque Acidula di Montione analizzata dai Prof. Giuli e Fabbroni. —