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ammaestrare i giovani; chè papa Ganganelli tagliò loro i nervi, ed i gesuiti rinati sono uomini mediocri, eredi della sola malizia antica. L’istruzione morale che essi danno alla gioventù è infame, nelle confessioni dimandano ai fanciulli i segreti delle famiglie, li avvezzano allo spionaggio, alla bacchettoneria. L’istruzione letteraria è sciocca e barbara: un maestro giovanissimo senza esperienza di insegnare, senza sapere nè poter discernere l’indole dei giovanetti, tiene una classe di più di cento giovanetti: insegnano il latino al popolo, e null’altro che latino, ma in modo pedantesco, lungo, pesante, per forma che sono abborriti quei libri latini, che pur sarebbero i libri dei forti e dei generosi: per l’italiano non veggono nè sanno più là nè più qua del loro Bartoli; grande scrittore sì ma vizioso. Sicchè nessun bene fanno questi neri uomini, ma fanno tutto il male che possono, e vorrebbon di più ma comprendon che l’ultim’ora per essi sta per sonare, e non vogliono affrettarla.
Così i preti e i frati facendosi aiutatori delle infamie del governo, predicatori di false massime, insegnatori d’ignoranza e di errore; hanno guasta la religione, hanno turbate tutte le coscienze, e sono meritatamente odiati e disprezzati. E come i poco accorti ed il popolo può credere nell’Evangelo, se coloro che lo predicano dicono santo e buon re Ferdinando, lodano Monsignore e biasimano quel santissimo Pontefice che Dio ha mandato non tanto per aiutare l’Italia, quanto per sollevare la fede caduta, e mostrare che Cristo non è complice dei tiranni? se questi farisei predicano da cattolici, ed operano da idolatri anzi da cannibali? La stupida ipocrisia di re Ferdinando ci ha tolta anche la religione.