con lunghe e sottili torture. Fino dal 1846 ne giudicavan le Commissioni militari, e la Suprema Commissione di Stato, ma abolite queste Commissioni i giudizi appartengono a tribunali ordinari. La causa di quest’abolizione non è stata benignità o volontà di seguire quello che molti chiari uomini hanno scritto di queste scellerate Commissioni, dappoichè il nostro governo non si cura delle chiacchiere di costoro, ma è stata una causa segreta che noi vogliamo palesare. Nel 1839 vennero arrestati come settari della Giovane Italia alcuni giovani, i quali ebbero ardire di ritorcere l’accusa e dir che la Polizia avea inventata la setta, e li calunniava, e si difesero in modo che i giudici li assolvettero dicendo che non avevano prove per condannarli. Il Ministro sul quale era caduta la colpa, infuriò contro que’ giovani, disse al Re che la Commissione era composta di giacobini; a quei giudici furono sostituiti altri, e dopo un anno fu abolita la Commissione di Stato e le altre Commissioni militari. Il Ministro pensò che abolita la Commissione di Stato, dove erano alti e fedeli magistrati che non temevano di lui, egli creava ventidue Commissioni quanti sono i tribunali del regno, dove sono giudici giovani, ambiziosi; dove si possono fare ventidue cause senza rumore, senza che gl’imputati possano far pervenire i loro lamenti agli altri Ministri ed al Re, dove il Ministro può esercitare la sua prepotenza, e, benchè da lontano la sua onnipotenza. La Polizia fa ancora i processi, la discussione è ancora segreta, e tra giudici militari che non sapevano di legge, e giudici togati venduti al Ministro non v’ha nessuna differenza. Nè gli avvocati possono levar la voce contro la Polizia, se da avvocati non vogliono diventare accusati; dappoichè anche Giuseppe Marcarelli presidente della Corte Criminale di Napoli, uomo amato e riverito da tutti, perchè da avvocato officioso difese magnanimamente gli accusati della Giovane Italia, venne