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legge, e la legge non deve proteggerlo, ma punirlo. Il bugiardo giornale delle Due Sicilie, scritto dalla Polizia, dice maraviglie dei gendarmi, che hanno spenti incendii, che han salvato naufraghi; ma le son menzogne. Si toglie questo merito di lode a generosi ed onesti cittadini e si dà a gendarmi; perchè i rapporti che parlano dei cittadini si mandano al Ministro dell’Interno, e quelli dei gendarmi alla Polizia. In ogni paese, in ogni villaggio, in ogni chiesa, in ogni teatro dobbiamo vedere e soffrire i gendarmi, dobbiam leggerne anche nei giornali; ed il Re non si vergogna di tenerli anche innanzi la reggia.

Or chi patisce ingiuria da questi carnefici e se ne risente, non solo è punito con la galera; ma udite altra nefandezza. Dopo che i gendarmi con calci, pugna, ed ogni altra maniera di percosse hanno sfogata la loro crudeltà su l’infelice, questi subito vien condotto innanzi ad un nuovo tribunale, che chiamasi Commissione per le mazzate, in cui sono giudici i Comessarii di Polizia, testimoni ed esecutori i birri e i gendarmi, e vien condannato ad avere le mazzate sul culo1. Questa Commissione stabilita non per legge, ma per ordinanza di Polizia, giudica e condanna senza prove, l’accusato non può difendersi, e spesso soffre crudeli battiture e carceri dalla Polizia, e

  1. Queste mazzate prima si davano solamente a chi avesse scagliato pietre: ora la polizia le dà a tutti quelli che han resistito alla forza pubblica, a carcerati che han mancato di rispetto ai Commessarii, o sono venuti alle mani tra loro. Presidente di questa Commissione era Giuseppe de Cristofaro, il più brutto, il più ladro, il più crudele, il più ipocrita, il più sozzo malvagio della terra. Anima del ministro, contabile del ministero con soli 60 ducati al mese, ha rubato tanto e sì spietatamente che ha comperato cocchi, casini, possessioni, s’ha fatto un