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nulla, e serve soltanto a rendere gli affari lunghissimi ed interminabili.
CAPO QUINTO
LA POLIZIA.
Noi abbiamo un codice di leggi civili e penali che è forse dei migliori che sieno in Europa, ma esso è nulla al perchè la Polizia fa tutto, può tutto, e non riconosce alcuna legge. Negli affari civili i debitori di mala fede, i truffatori, gli usurai, le spie, e gli altri tristi, quando vedono che han torto per giustizia cercano i favori o la protezione di qualche impiegato di Polizia o del Ministro. Ed il Ministro chiama a sè le parti, giudica ed esegue alla gendarmesca, non curandosi nè di patti nè di convenzioni, nè di sentenze di tribunali. Chi si lagna e parla o di leggi, eccogli i gendarmi, le manette, il carcere; dove resta finchè non si persuade che il volere della Polizia è la sola legge cui si deve ubbidire. Un mercante scrisse a Leopoldo Principe di Salerno pregandolo umilmente gli restituisse i seimila ducati che gli aveva prestati; la risposta gliela portarono i gendarmi che condussero in carcere quell’insolente che domandava il suo. Un padre di famiglia vivea col frutto di un picciol capitale: il debitore dà un sottomano ad un impiegato di Polizia ed eccoti quel misero in carcere e per uscirne dovette rinunziare a gran parte del suo danaro e dare una mancia a quei schifosi carnefici detti impiegati di Polizia. Un uomo dabbene scacciò da sè la moglie che era infedele sedottagli da un impiegato di Polizia; la donna ricorse al Ministro, che fatto buon viso alla sgualdrina fe’ imprigionare
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