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26 parte terza - capitolo iii [312]


pisside con le ostie. Un monaco condannato all’ergastolo per aver con altro monaco rubato ed ucciso nel 1822 il padre Onorati professore di agricoltura nella universitá di Napoli: l’altro monaco ebbe tronco il capo, egli, compiuti i trent’anni, aspetta di esser liberato. Un monaco condannato a ferri per furto, e per stupro di una fanciulla. Costui ebbe mozzo i piedi da colpi di scure, e giace in letto. Un monaco condannato a ferri per furto con pubblica violenza. Un prete condannato all’ergastolo, e per grazia disceso a pena di ferri, per aver rubata la sacra pisside con le ostie. Tre preti, condannati a ferri per omicidio.

I condannati politici sono i seguenti

Ergastolani.

1. Gennaro Placco, di Civita in provincia di Cosenza, di anni 26, studente, dannato a morte, perché combattè a Castrovillari, dove fu mutilato dell’indice della mano destra.

2. Giovanni Pollaro di Palermo, proprietario, di 25 anni, dannato a morte per aver combattuto a Castrovillari, dove fu mutilato dell’occhio destro e dell’arco della globella.

3. Filippo Agresti, di Napoli, ex capitano di in fanteria, di anni 55, dannato a morte per la setta dell’unitá italiana.

4. Salvatore Faucitano, di Napoli, appaltatore, di anni 44, dannato a morte per la setta dell’unitá italiana.

5. Luigi Settembrini, di Napoli, letterato, di anni 40, dannato a morte per la setta dell’unitá italiana.

6. Felice Barilla, di Mojano, sacerdote, di anni 43, dannato all’ergastolo, per la setta dell’unitá italiana.

7. Emilio Mazza, di Napoli, scribente, di anni 48, dannato all’ergastolo per la setta dell’unitá italiana.

8. Michele Aletta, di San Giacomo in provincia di Salerno, proprietario, di anni 59, dannato a morte per cospirazione e rivoluzione.

9. Innocenzo Veneziano, di Bagnara, chirurgo, di anni 49, dannato a morte per cospirazione.