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lettere in Santa Maria Apparente. Inoltre in agosto, essendo tutti arrestati i pretesi componenti dell’alto consiglio, il Persico in Francia, il Primicerio ed il Proto esuli, rimanevano solamente le quattro teste forti del Carafa, dell’ignoto Venosino, del Sessa e del Giordano. Anzi rimanevano soli come furono sempre soli il Giordano ed il Sessa. Ma si vede chiaro che anche il Giordano è calunniato dal Margherita, il quale asserice che il Giordano gli disse cose, che non gli potette dire. Qui taluno dirá: «Glielo disse il Sessa». Vedete, o giudici, come io ragiono di buona fede. No, perché il Margherita dice rotondamente ed esplicitamente che Giordano e Sessa glielo confidarono, anzi che il Giordano gli diede due pistole cariche, e il Sessa una; perché il Margherita parlando piú innanzi dei sei assassinii nomina il solo Giordano e dice: «Giordano mi diceva che ad esso era stata affidata l’esecuzione di tali assassinii con l’aiuto e cooperazione di Sessa»: e dice ancora che il solo Giordano gli confidò che aveva dato l’incarico al Basile e al Sersale di trovare i sicarii, e il solo Giordano li pagava. Non si può dunque ammettere questa ipotesi, la quale è contraria ai detti espliciti del Margherita.

Ma che vado io piú seguitando questo gran poeta del processo, questo gran sognatore, che finalmente si è svegliato perché tocco dal dito di Dio? Dove sta l’altissimo immaginato consiglio, dove i presidenti, dove tutte le sole che se non fosser terribili sarebber ridicole? Io credo che tutto è distrutto. Il Margherita ha mentito, il Margherita ha ingannato l’istruttore, e se voi gli crederete e riterrete i suoi detti per elementi di condanna, ingannerete voi stessi ed il mondo.

Ma come ha mentito? ma perché ha inventati tanti fatti? donde li ha cavati? come tutto, tutto è invenzione? Signori, il Margherita ha mentito perché ha creduto ai sogni ed alle fantasie del Giordano, del Sessa, e li ha sicilianamente esagerate: ha narrati i discorsi come fatti, le fantasie come realtá, i desiderii come azioni, i peccati di pensiero come peccati di azione; ha mentito per acquistar merito al cospetto della polizia, mostrando che si disegnavano assassinii ed egli astutamente li faceva riuscire a vuoto: ha mentito perché vedeva che quanto piú calunniava gli altri, tanto piú migliorava la sua condizione, piú si rendeva accetto alle autoritá; ha mentito per la stessa ragione che si fece settario, perché sperava un pane insanguinato guadagnato con la calunnia.

Né si dica che la sua dichiarazione fu spontanea, solo perché