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Adunque se io era maestro, il Margherita non poteva dirmi segretario, e mi chiama segretario perché mi si calunnia.

Adunque il Margherita unitario non conosce quello che dovrebbe conoscere, cioè non conosce qual nome aveva il senato della setta, quali erano le seconde istruzioni, non conosce le prime, e ad ogni parola le contraddice, non conosce quali erano i diritti ed i doveri del grado avuto dal diploma, non conosce il vero scopo della setta, e poi conosce quello che non dovrebbe conoscere, cioè i tre motti ed i nomi dei principali capi.

Ora se il Margherita parla egli solo di questo sognato alto consiglio, e ne parla per aver inteso dire, e parlandone ne parla male, ed in modo contrario alle istruzioni; e nella prima dichiarazione in cui vuol dire tutto, e dice tutto quello che sa, non ne parla affatto; e nella seconda contraddice alla prima, non è egli chiaro piú della luce del sole, che costui mentisce, e stoltamente, scelleratamente mentisce?

Glielo dissero il Giordano ed il Sessa. Ma è vero che glielo dissero? E lo dissero a lui solo? E quali pruove egli ne dá? E se glielo dissero, gli dissero il vero? Gravi dimande che dovranno fare gran peso negli animi di giudici coscienziosi. Il Sessa ed il Giordano potranno ritornare, potranno nominar persone, dar pruove contrarie, sbugiardare il Margherita, ma non ci potranno rimettere il capo tronco sul busto.

La turba de’ denunzianti, il Vittoria, il Iervolino, il Marotta, il Romeo, il Carpentieri, il Cristiani sono tutti discordi fra loro nel nominare i capi: gli accusati confessi sono tutti concordi nel dire che si facevan disegni e progetti non di setta ma di comitato, ed attribuivano questi progetti ai soli Sessa e Giordano. Il Catalano, onesto uomo, amico del Sessa e del Giordano, e partecipe di tutti i loro segreti, il Catalano che poteva sapere i fatti veri piú che il Margherita, il Catalano che lealmente e coscienziosamente ha dichiarato tutto quello che sapeva ancorché gli nuocesse, il Catalano merita fede piú di tutti e piú del Margherita, anche avuto riguardo alle loro qualitá personali. Il Catalano vi dice che egli in maggio progettò col Giordano di formare un comitato di operazione ed uno di direzione, il quale non mai si costituí: e con le sue ingenue parole egli vi scopre tutto il vero nella sua nuditá vergognosa, e vi dimostra che il Giordano ed il Sessa erano due rimescolatori e scroccatori, i quali nel caffè Errichiello tenevan bottega d’impostura, parlavano di mille progetti, spaccavano, pe-