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74 parte prima - capitolo x


ne può avere, e li arma con permesso del governo. Il popolo vive miseramente, e in un’ignoranza che fa pietá: sono rozzi e fieri, ma non sono sciocchi: pochi esercitano un’arte o un mestiere, gli altri servono, o coltivano i campi o guardano gli armenti: per miseria rubano, e per natura impetuosa trascorrono ai delitti di sangue. Chi ammazza un uomo, si nasconde; se è cercato, si getta in campagna, dove per vivere deve rubare: un fatto tira l’altro, un’offesa cagiona un’altra: se egli è veduto con altre due persone armate, le autoritá lo dichiarano fuorbandito o brigante, e mettono la sua testa a prezzo. Allora quell’uomo diventa un lupo, si disfá di tutti i suoi nemici, di tutti quelli dai quali si ricorda di aver avuto un torto. I fuorbanditi si uniscono in compagnia, taglieggiano i proprietari, ricattano uomini, fanciulli, donne, e non li rimandano se non hanno danari e robe: se il proprietario non manda loro ciò che gli chiedono, gli scannano il bestiame, gli bruciano il casino, e se colgono lui lo uccidono. La maggior parte del danaro, degli ori, e degli argenti che cosí rapiscono la mandavano a qualche uffiziale di gendarmeria, a qualche generale ancora, e a qualche proprietario che può aiutarli, e molti piccoli proprietari sono diventati ricchi briganteggianti al coperto. Parecchi briganti raccontavano a me nell’ergastolo come e a chi davano, e come erano avvisati di ogni cosa, e trattati a dolciumi e a galanterie: e mi dicevano il quando, il dove, e certi nomi di persone che erano tenute per coppe d’oro. Uno mi diceva: «Io stava comodamente in casa del capitano, e dormivo in un buon letto, e il capitano coi suoi gendarmi andava camminando per trovarmi: io gli aveva dato duemila ducati». Questa vecchia piaga delle Calabrie, che il governo borbonico faceva le viste di voler curare, e piú l’inaspriva coi suoi gendarmi e coi suoi impiegati ladri e corrotti, non può essere risanata che a poco a poco, e dalla sola libertá che è risanatrice di tutti i mali. Quando le strade comunali, provinciali, e ferrovie metteranno i Calabresi in facili communicazioni tra loro e con le altre genti d’Italia, allora si scioglierá quell’antica lotta chiusa in ogni