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250 parte seconda - capitolo ii


si è pregato per voi: tutti i carcerati sono stati nella chiesa pregando e facendo voti ai santi: i piú poveri si hanno venduto mezzo pane ed hanno comperato i ceri: ora si prega per don Salvatore». Queste parole ci fecero piangere di tenerezza: ed allora piangemmo la prima volta.

Io non so dire da quante punte crudeli ci fu lacerato il cuore in quel giorno terribile, vedendoci divisi dal caro Salvatore. Ne dimandavamo ogni momento i custodi, i quali or ci rispondevano che i Bianchi lo avevan condotto nella cappella; ora che non si voleva confessare e parlava sempre dei figli: ora che non aveva voluto provare nemmeno una stilla d’acqua. Ne dimandammo don Ciccio, il quale ci diceva. «Io non ho cuore di andare da lui: che posso dirgli? come confortarlo?» Filippo ricordò come nella causa dei militari nel 1822 i soli Morelli e Silvati furono decapitati, e disse: «Con noi faranno lo stesso: hanno scelto Faucitano». Piú tardi don Ciccio mi portò una lettera di mio fratello Giovanni che mi diceva che le nostre mogli erano a Caserta, che per Filippo e per me la condanna di morte era solamente sospesa, che il procurator generale aveva combattuto con tutti per aiutarci. Io mi feci al finestrone del corridoio e salutai il mio caro Giovanni, che mi risalutò con un mesto sorriso ed andò via. Intanto molto popolo e tutta la gente che passava fermavasi per guardarci: onde dovemmo lasciar quella finestra: ma udivamo le confuse voci della moltitudine, che dispersa dalla sentinella si riuniva piú lontano. Mentre nella nostra stanza parlavamo della sospensione, e dicevamo: «Chi sa se non ci hanno tratti dalla cappella per maggior tormento; e non ci condurranno ivi piú tardi»; ecco entrare subitamente don Ciccio, correre alla finestra, guardare per tutto e dimandarci: «Dove sono le corna?» «Che cosa sono coteste corna?» «Sí, le corna: uno sbirro le ha vedute: uno sbirro ha detto al commessario che voi avete ricevuto la grazia, ed avete messe le corna per insultare il re» «Noi?». «Il commessario è sdegnato con me, e mi ha mandato per verificare il fatto». Dopo molto cercare per tutte le segrete che sono in quel corridoio,