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ritorno al mondo 145


occhio e lo fece cader morto. Cominciarono le fucilate; la bandiera fu difesa ostinatamente e vi morirono cinque intorno. Caduta la bandiera i giovani si dispersero e uscirono della cittá, e ciascuno si nascose, e parecchi non furono conosciuti. Si venne agli arresti, ed al giudizio della solita commissione militare: sette furono fucilati: altri quattordici condannati a morte furono per grazia mandati all’ergastolo, molti altri in galera diversamente tormentati.

Intanto in Napoli la polizia arrestò Carlo Poerio, Francesco Paolo Bozzelli, Matteo d’Augustinis, Mariano d’Ayala, Michele Primicerio, Cosimo Assante, Domenico Assante, ed altri, creduti capi ed ordinatori di tutte le rivoluzioni. e li chiuse in Castel sant’Elmo.

La rivoluzione di Cosenza, anche per questi arresti, levò un certo grido, ed i giornali ne parlavano, ed un giornale di Malta, Il Mediterraneo, dando come fatto ciò che era stato disegno, diceva che gl’insorti s’erano ritirati su le montagne, che erano mille e cinquecento, che in vari scontri avevano vinti e messi in fuga i soldati del re, che le Calabrie erano tutte sollevate; «oh, chi va ad aiutare e guidare quei bravi calabresi»? I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, e Domenico Moro, veneti, uffiziali nella marina austriaca, e affiliati a la

giovine Italia, si lasciarono prendere a queste bugie; ed impazienti e generosi, credendo che fosse giunta l’ora della grande insurrezione nazionale, disertarono, andarono a Corfú, dove si unirono al Ricciotti, al Nardi, e ad altri esuli italiani, e preso a guida un bandito calabrese detto il Nivaro, colá rifuggito, sbarcarono alle foce del fiume Nieto, e s’indirizzarono verso San Giovanni in Fiore in giugno di quell’anno 1844. Subito il bandito sparí. Come in San Giovanni in Fiore si seppe dal perfido Nivaro che erano forestieri, e gran signori, e con molti danari, le guardie urbane, guidate dal loro capo e dal giudice regio, corsero ad assalirli. «Siamo fratelli, veniamo per liberarvi, eccovi la bandiera italiana». Fu niente: le fucilate fioccavano: essi si difesero, alcuni caddero morti, gli altri furono presi, battuti, spogliati di quanto avevano,

L. Settembrini, Ricordanze della mia vita - i. 10