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444 notizia sugli scritti di renato serra



1915.

ESAME DI COSCIENZA DI UN LETTERATO.

(Vol. I, pagg. 391-421).

La storia dell’Esame di coscienza è quasi tutta raccolta e narrata nella «Dichiarazione» di G. De Robertis, che lo precede nella edizione Treves del 1915, e nelle «Ultime lettere dal campo», che lo seguono, ordinate e presentate da Luigi Ambrosini. Noi dunque non la esporremo in particolare, questa storia, perchè generalmente nota.

È noto infatti che il primo accenno all’Esame è del 20 marzo 1915 da Cesena, e l’ultimo da San Vito al Tagliamento il 24 aprile, in lettere a De Robertis; e nota è la vicenda di questo scritto illustre, che, cominciato nella quiete della Biblioteca cesenate e finito al campo, al limitare della zona di guerra, fu scritto tra preoccupazioni, stordimenti, malattie inventate e morti avvenute, disagi di ogni genere, servizi militari pesantissimi, più in ritagli di tempo notturno che diurno, spesso senza una pausa di tranquillità per rileggere di seguito il già scritto, e senza il modo di correggere con attenzione le bozze. Nato e cresciuto, come abbiam detto, in un mese, tra abbandoni e riprese, quello che il Serra credeva fosse «tutta una gran porcheria», doveva portare, per volontà dell’autore, «la data di nascita: 20-25 marzo».

Oltre quel che si legge nella «Dichiarazione» suddetta, che fu intessuta con brani di lettere serriane a De Robertis e a Papini, (lettere che poi comparvero intere nell’Epistolario), pochi altri accenni in questo ritroviamo. Soltanto meritano di essere ricordate alcune righe in una lettera al Croce del 4 aprile, nelle quali il Serra avanza qualche scusa per quel che ha scritto di