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440 | notizia sugli scritti di renato serra |
seria e che potrà andare avanti», e nella quale fu poi stampato con sua firma il 28 giugno 1914 (a. VI, n. 12, pp. 13-39). Dai primi d’aprile si era dunque arrivati alla fine di giugno, quasi tre mesi, prima che il manoscritto fosse pubblicato. «È una storia lunga, — scriveva al De Robertis il 30 maggio ’14 — e sì che ho tagliato e riassunto; massime della prima parte, che m’era riuscita una specie di confessione complicata ed esorbitante; adesso poi, per attenuarne la personalità, l’ho ridotta in certi tratti fra contorti e di maniera, che non finiscono di piacermi; e pur non so rassegnarmi a reciderli francamente» (Ep., 498-99). E domandava consiglio al Prezzolini e anche al De Robertis, se fosse il caso di stampar tutto o un pezzo solo del lungo manoscritto.
Poi, del saggio più nulla; eccetto una domanda che Renato rivolge il 1° agosto al De Robertis: «E mi dica anche — lo chiedevo in una di quelle cartoline, mi pare, — se ha sentito nessun giudizio intorno a quel mio Ringr. a Paul Fort; a me, fuor che Lei, non ne ha parlato nessuno. Forse nessuno l’ha notato» (Ep., 516).
E il 7 novembre 1914 rispondeva a Prezzolini, che gli chiedeva il ritratto e qualche cosa per l’Almanacco della Voce: «E preferisci un saggio o frammenti critici; o ti contenteresti di qualche pezzetto d’analisi e d’impressione personale, (sul genere del Paul Fort, primi paragrafi)?» (Ep., 530). Il che vuol dire che dunque quello scritto, per cui il Serra era stato qualche momento incerto, non dispiaceva infine all’incontentabile autore; sebbene, mandando questo «scrittarello» suo a Carlo Linati nell’agosto 1914, lo giudicasse «tentativo imperfetto, molto sommario e imperfetto di una maniera di impressioni critiche che forse seguiterò....» (Ep., 518).
Anche questo notevolissimo saggio, per una dimenticanza ancor più inqualificabile, non fu incluso nell’edizione delle Opere di R. S., curata dal Prezzolini (Roma-Firenze, 1919-1923).