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notizia sugli scritti di renato serra 439

venti pagine di critica, che valgano meglio di queste; per chi se ne intende» (Ep., 328).

L’ultimo accenno allo studio in parola è del 5 aprile 1911, in una lettera al solito amico: «Domani vedrai sulla V. la mia Fattura, che non ho potuto correggere. Ma con pochi ritocchi (e qualche uncino per altri episodi) può riuscir bene» (Ep., 381-82).

La Fattura, per una strana dimenticanza, non fu compresa nell’edizione delle Opere di R. S. curata dal Prezzolini (Roma-Firenze, 1919-1923).


1914.

RINGRAZIAMENTO

A UNA BALLATA DI PAUL FORT.

(Vol. I, pagg. 203-236).

A proposito di Paul Fort, c’è una pagina serriana nella lunga lettera del 7 aprile 1914 a Giuseppe De Robertis, la quale è non solo magnifica, ma direi capitale, e merita di essere ricordata, prima di accingersi alla lettura del Ringraziamento; quella che comincia: «Ecco, io vorrei fare della critica come in un saggio che buttai giù l’altra mattina su una ballata di Paul Fort — era tanto che aspettavo di rileggerla» (Ep., 491-92). Non la riportiamo qui, perchè al caso nostro sarebbe troppo lunga; ma chi voglia conoscere Serra e la sua critica e la sua arte luminosa e profonda, non può dimenticarla; se ami vedere come il Cesenate, col leggere e rileggere e col confessarsi, esauriti tutti gli episodi e tutti i particolari vani delle cose, riesca poi a fermare gran parte di ciò che è intimo ed essenziale.

Il saggio su Paul Fort era già nel pensiero di Serra destinato a La Voce, la piccola rivista, ora, dalla copertina gialla, che gli tornava «a piacere come cosa più