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le lettere 275

e di epica, di storia e di lirica, in questo flutto immenso di commozione obbligata e di grandiosità stilizzata, non un’opera, un episodio, una pagina che si stacchi e ci richiami indietro: se togliete i documenti ufficiali, le relazioni di qualche commissione, e le lettere dei soldati e degli ufficiali — quando non facevano della letteratura — tutto il resto è confuso nella stessa oscurità opaca.

Ma basti di ciò, che infine esce dal nostro campo. Tutti questi caratteri generali, che abbiamo descritto molto sommariamente, riguardano più la moralità e il costume che non la letteratura.

Nella letteratura importa l’ingegno degli scrittori e la qualità delle opere. Vediamo dunque.


II.

Veramente costui non appartiene all’Italia di oggi, all’anno che passa. La sua persona, che conserva la giovinezza di un’altra generazione, aveva in mezzo a noi qualche cosa di diverso e di chiuso; e oggi poi lui mutato anche luogo; vive lontano, alternando con indifferenza la solitudine dell’artista che non ha legami di paese o di commercio, e il rumore mondano dell’uomo che si confonde agli altri metèci dell’attualità cosmopolita: in un senso come nell’altro egli pare fatto strano alla sua età e alla sua gente, staccato perfino dalla nostra lingua, che ha cambiato ieri con la francese e potrebbe cambiare domani con un’altra.