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RINGRAZIAMENTO

A UNA BALLATA DI PAUL FORT

Che cosa cercavo nel volume nuovo arrivato, Choix de Ballades Françaises?

Penso a quello che ci trovai; e non lo so distaccare da ciò che recavo prima con me e che deposi sfogliando le pagine. Mi pare di dover risvegliare tutta la lunga mattina e il suo peso e la mia debolezza, per poterla sciogliere ancora una volta in questo minuto di gioia: non sarebbe così luminoso, se non fosse impregnato anche dell’ombra precedente.

Noia della domenica mattina, aprile scialbo e freddoloso sotto la pioggia. La ghiaia del giardinetto scolastico, che bisogna attraversare per giungere alla casa dei libri, sgrigliola e geme tenace sotto i passi, fra i rivoletti giallastri e le pozzanghere picchierellate di gocce: acqua cruda e smorta, senza un riflesso o un lividore di luce, senza un petalo di fiore o un filo d’erba che galleggi tenero e dica la primavera. Piove da tanto tempo che l’acqua ha lavato e portato via ogni