Con fortunati auspicii il nerbo accresci.
Il volgo sciocco (nè il togato volgo
Forse al volgo minor nemmeno in questo 30Il passo cede) le sue lodi serba
Solo a chi gli occhi sfolgorando abbaglia
Con vane pompe alle presenti turbe;
D’ogni soccorso povere e deserte
Indi lasciando la future genti. 35Oh! la malnata usanza agli avi cara
Stata pur fosse; e noi tardi nipoti
Ancora andremmo dell’antica notte,
Senza guida e conforto e senza speme,
Fra le tenebre errando egri e confusi. 40Degli organi la tempra e dell’ingegno
Diversamente il ciel largo comparte
Nel vario clima alle diverse schiere
Liete di novi e varïati doni.
Delle alternate prove e degli alterni 45Cambi in ciò vedi la ragion riposta,
Onde l’opra di mille a un tempo e mille
Con intreccio mirabile soccorre
All’opera di un sol, che tanti ottiene
Certi servigi, e vani sforzi evita. 50E son del cambio validi ministri
Gl’improntati metalli, e i saldi pegni
Sotto l’usbergo di non compre leggi,
Ed il libero voi che al chieder pronto
Pronto risponde coll’eletta merce. 55Dell’officina fervida la gara
Ecco s’inizia. I mantici e le incudi
E i martelli, non men che l’edificio,
E le vigili cure appresto e reco.
All’alternar de’ risonanti colpi 60Il fabbro invito nerboruto; e pronti