E quanto all’altro di lontane terre
Le dovizie cercar, l’arti, i costumi.
Ma sulle corna del superbo fiume
Un ponte inarca spazïando il dorso; 405Ed allor tutti accorrono ad un tempo,
Ed han già il piede sulla opposta riva.
O battelliere, se la vecchia barca
Non pieghi altrove, ti morrai di fame.
Forse t’incresce abbandonare il lido 410Che ti ricorda i fanciulleschi giochi
E le adulte speranze, ahi! troppo presto
Dileguate coll’onde, in cui solevi
Or le reti calare ed or le membra
Vigorose lanciare ad agil nuoto. 415Io ti compiango. Fra perpetue lotte
Si consuma quaggiù la vita grama,
E il sagrifizio al ben si atterga, come
Per lo peccato della madre antica
Il parto dalle doglie si accompagna. 420A te sia pace. Chi saltare in aria
Veder vorrebbe l’odïato ponte,
D’una mentita carità si pasce
Pel battelliere, ed a verace offesa
I passeggieri e i posteri condanna.