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le macchine. 91

     E quanto all’altro di lontane terre
     Le dovizie cercar, l’arti, i costumi.
     Ma sulle corna del superbo fiume
     Un ponte inarca spazïando il dorso;
     405Ed allor tutti accorrono ad un tempo,
     Ed han già il piede sulla opposta riva.
     O battelliere, se la vecchia barca
     Non pieghi altrove, ti morrai di fame.
     Forse t’incresce abbandonare il lido
     410Che ti ricorda i fanciulleschi giochi
     E le adulte speranze, ahi! troppo presto
     Dileguate coll’onde, in cui solevi
     Or le reti calare ed or le membra
     Vigorose lanciare ad agil nuoto.
     415Io ti compiango. Fra perpetue lotte
     Si consuma quaggiù la vita grama,
     E il sagrifizio al ben si atterga, come
     Per lo peccato della madre antica
     Il parto dalle doglie si accompagna.
     420A te sia pace. Chi saltare in aria
     Veder vorrebbe l’odïato ponte,
     D’una mentita carità si pasce
     Pel battelliere, ed a verace offesa
     I passeggieri e i posteri condanna.