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70 sermone ottavo.

     Colgon per essa dalle opposte parti,
     Non più lontani, o mal noti od invisi,
     Di conforto, di aiuto e lume privi,
     30I popoli diversi. Ognuno all’opra
     Intento segue il varïato influsso,
     O seguir puote, che dal ciel gli piove.
Qui l’officina fervida gl’ingegni
     Prepara all’uso de’ fabbrili studi
     35E delle agresti cure; e più s’avviva,
     Quando l’offerta sua chiuso non trovi
     O angusto troppo contrastato il varco.
     Là ridondan le mèssi, e del maligno
     Tarlo non sono invidïato pasto;
     40Mentre il commercio libero le versa
     E le comparte tra la folta schiera,
     Che sulla roccia sterile la marra
     Non tratta no con disperata impresa,
     Ma la spola, il martello, e la rodente
     45Lima, e quanti altri sono industri arnesi;
     Trasformando la ruvida materia,
     Ch’altri le appresta, in delicate e nove
     Utili fogge. Onde il servigio rende
     Al servigio dell’emula contrada
     50Che al vomere dischiude il seno amico,
     Ed a novi servigi riconforta
     Riconfortata con assidua vece.
Delle due genti se la voglia è piena
     E all’opra la mercè meglio risponde,
     55A che si debba omai chiaro dimostra
     Esperïenza, che a ragion suggello
     Eterno pone. A libertà devote,
     genti, siate, od a natura oltraggio
     Fate e a voi stesse, dell’error portando
     60Vostro la pena. A libertà dan guerra