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il valore delle cose. 57

     Ed il merto ne coglie o la rampogna.
Da questo loco saettar non giova
     Contro all’alta, superba, opposta cima;
     370Nè la scabrosa valvula si scalza
     Che sale e scende, e l’adito concede
     Agli altrui doni o nega, ed ai nativi
     Apre o chiude l’uscita. Inutil freno,
     Impotente richiamo, allor che gli uni
     375Non alletti a restare, e a mover gli altri,
     Ragion fatta del tempo e del dispendio,
     L’equilibrato prezzo non inviti.
     Ma dall’inospitai lido rifugge
     La nave carca, se al ritorno è chiuso
     380O incerto il varco; ed alla nota sponda
     Dirittamente veleggiando corre.
Onde sorga il valore e come prenda
     Nome di prezzo, e la sembianza muti
     In parte appresi. Ora a saper m’invogli
     385A qual indice e norma e a qual riscontro
     Fidatamente all’occhio si misuri.
     Vana impresa (rispondi) e sciocca quanto,
     Se un cerchio a misurar prendo col cerchio
     Che forma la percossa onda d’intorno.
     390Se l’un valor coll’altro si ragguaglia,
     Dov’è l’universale unico tipo,
     Che al paragon di tutti ognor risponda
     In sua costanza? Il sacrificio muta
     Delle forze e del tempo all’opra dato
     395Diversamente con diverso ingegno,
     Nel vario clima e nella varia etade
     Da popol vario. Ma dell’opra fosse
     Pur sempre il frutto e la fatica eguale;
     Forse eguale il bisogno ed il compenso
     400Anco sarebbe? Nè più certa norma